1. |
ALLONTAMARSI
03:39
|
|||
Allontamarsi _ dimmi dove sei stamattina, il primo giorno che non sei più mia / mi piacerebbe essere te per farmi compagnia / da quando non ci sei sono scontroso, rispondo male a tutti come se fosse colpa loro / sono andato a farmi visita dall'oculista, con un occhio ci vedo benissimo, con l'altro sono innamorato / sai quante cose ho prestato e non mi sono mai state rese? vorrei non finisse così anche con te che sei più bella della media, sei più bella della più bella di terza media / ho creduto a gesù cristo, ho creduto a babbo natale, ho creduto alla befana, alla fatina dei denti, ho creduto anche a te che tra tutte le creature fantastiche sei l'unica che esiste davvero / ti aspetterò, non hai ancora imparato a fischiare / ti aspetterò, stai dando i numeri e io non so contare / ti aspetterò che fai da bere a quattrocento stronzi/ ti aspetterò, dovessi prenderli tutti a schiaffi / vorrei tu fossi mia mamma per risponderti male, vorrei piovesse quando devi andare al mare / mi manchi come la sensazione di vuoto quando pensi ci sia un gradino in più / mi manchi come mio nonno, ho un bruscolino nel cuore, sei tu / i baci in fronte per misurare la febbre, i baci in fronte perché ti voglio bene / tutte le volte che non volevi parlare stavi già dicendo tutto / dopo di te brunori non lo ascolto più / che non mi faceva impazzire mi facevi impazzire tu.
|
||||
2. |
LVI
|
|
||
3. |
TARDI TARDISSIMO
03:47
|
|||
Tardi tardissimo_ il volante della mia panda perde i pezzi / a questo mondo siete tutti pazzi / questa città è una prigione / succede tutto tra queste tre colline / voglio andar via ma poi voglio tornare / è casa mia ma non so con chi stare / madonna mia, non ti so conquistare / ti porto dove ti pare con la mia quattro per quattro / ti voglio sedici volte bene /e quanto torni a casa è tardi, tardissimo / tu che mi saluti con le quattro frecce / io che ti do un bacio con gli abbaglianti, io che ti do un bacio / abitiamo a sette minuti ma ci sentiamo così distanti / il volante della mia panda perde i pezzi / a questo mondo siete tutti scemi / spero vi piaccia quello che fate se no il sabato sera che cosa raccontate? / che cosa ridi a fare se poi la sera nel letto ti senti solo se ci pensi bene? / e quanto torni a casa è tardi, tardissimo / tu che mi saluti con le quattro frecce / io che ti do un bacio con gli abbaglianti, io che ti do un bacio / abitiamo a sette minuti ma ci sentiamo così distanti.
|
||||
4. |
IL GIORNO CHE HO CONOSCIUTO TUA MADRE
|
|
||
5. |
BARATTOLO
04:23
|
|
||
Barattolo_ tu cambi il mondo poco alla volta coi mozziconi in tasca / facciamo piccole rivoluzioni come la terra intorno al sole / il futuro ci riserva diversi orrori e per fortuna che ti viene da ridere quando si parla di morte / pensa alla prima volta che i nostri nasi si sono sfiorati e tieniti quel brivido dentro e copriti che fa freddo / siam piccoli pezzi di vetro, tra noi due si è creato un vuoto tra il pavimento e il tappeto / mi muovo su di te in maniera goffa, quando l'abbiamo fatto son caduto a terra / prendi questo barattolo e mettilo all'orecchio / dall'altra parte del mondo ci sono io che ti dico / scema ma che fai con quel barattolo all'orecchio / muoviti, sono qui che ti aspetto/ tutte le scuse del mondo per sfiorarti, hai qualcosa tra i capelli, ti fa freddo? / prendi la mia sciarpa anzi te la regalo, prendimi la mano che stiamo attraversando / lascia pago io, scusa ti puoi spostare? tenendoti per i fianchi / sei durate tre giorni a bere caffè amaro, ma chi pensi di prendere in giro? / prendi questo barattolo e mettilo all'orecchio / dall'altra parte del mondo ci sono io che ti dico / scema ma che fai con quel barattolo all'orecchio / muoviti, sono qui che ti aspetto / e raggiungimi subito perché, perché finisce il mondo, perché mi scordo tutto / e raggiungimi subito perché, perché finisce il mondo, perché tra poco è buio / e muoviti, muoviti.
|
||||
6. |
GROSSETO
|
|
||
7. |
ATHOS, LADRO DI SCALETTE
|
|
||
8. |
RAGAZZONE
04:37
|
|
||
Ragazzone_ Quando mi ha chiesto di prendere tutte le mie cose, i miei libri e le mutande, gli scontrini e le ciabatte, l’albero di natale finto, la coperta di pile a quadri rossi, i giubbotti estivi e i cappotti invernali, le mie impronte lasciate per terra, i miei sguardi posati dappertutto, i capelli affogati nella doccia, il sapore delle mie labbra nei frammenti di pelle impercettibile lasciata sulle forchette, io che entro nella sua vita e le do il buongiorno tutte le mattine, imparo a riconoscere il suo modo di camminare e di rispondere al telefono, lei che mi prende in giro perché mangio lentamente ma io non voglio che la cena finisca, il suo modo di arrabbiarsi e le calamite che abbiamo in tasca, la porto al cinema, le faccio la calza per la befana, la sogno la notte che la uccidono e io non la so salvare, imparo a riconoscere ad occhi chiusi il suo respiro, le misuro la pressione, la sento cantare nella stanza accanto, gli anelli lasciati sul comodino che ci ha giocato il gatto tutta la notte, le rubo il naso come si fa con i bambini, rimaniamo per ore incastrati uno nelle gambe dell’altro, dormiamo il pomeriggio senza sentirci in colpa, la riporto in macchina dopo una gita al lago e si addormenta cullata dai dossi della strada, io che mi sveglio a metà del sonno e come un cucchiaio la raccolgo come fosse un gelato per tenerla vicino mentre si scioglie, ridiamo per una sciocchezza, una chiamata di lavoro interrompe un bacio, tienimi per mano, si tengono tuti per mano / ragazzone stai tranquillo, tra cent’anni saremo grandi / chi pensavi di esser diventato, a tener lo zaino su una spalla sola / andiamo a vedere i ghiacciai, che si sciolgono / anche loro ad un tratto si lasciano andare / e come le cose che non si sanno ti nasconderesti nei frammenti di silenzio, quelle pause a cui nessuno fa caso, dove ti senti al sicuro, e un giorno di questi che non piove ma che non fa nemmeno troppo caldo ti vengo a prendere e ti porto nel bosco, ci vestiamo di fogliame come i sopravvissuti e smettiamo di parlare, basterà guardarsi negli occhi e accennare un sorriso per capire cosa siamo veramente, due scemi gnudi in mezzo a un bosco, vieni qua, vieni qua e levami il malocchio, due gocce d’olio nell’acqua, vieni qua e lavami via la paura / ragazzone stai tranquillo, tra cent’anni saremo grandi / chi pensavi di esser diventato, a tener lo zaino su una spalla sola / andiamo a vedere i ghiacciai, che si sciolgono / anche loro ad un tratto si lasciano andare.
|
||||
9. |
L'ENORME RESPONSABILITA' DELL'ESSERE IL MIO DISCO RIGIDO
|
|
Tutte Le Cose Inutili Prato, Italy
Tutte Le Cose Inutili sono un duo chitarra e batteria classe 1990 che fa il cantautorato punk.
Dal 2011 hanno pubblicato tre dischi, tre libri e suonato in oltre 350 concerti in tutta Italia.
Streaming and Download help
If you like Tutte Le Cose Inutili, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp