We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

Dovremmo Essere Sempre Così

by Tutte Le Cose Inutili

supported by
/
  • Streaming + Download

    Purchasable with gift card

     

  • Secondo libro di Tutte Le Cose Inutili, uscito a Gennaio 2016 in 100 copie limitate andate sold out in meno di un mese.A giguno 2016 esce la ristampa. Come la prima edizione, anche stavolta ogni copia è resa unica da una vera Polaroid in coeprtina, diversa per ogni esemplare. Formato 15X15.

    Includes unlimited streaming of Dovremmo Essere Sempre Così via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    ships out within 3 days
    edition of 500  10 remaining

      €10 EUR or more 

     

  • DOVREMMO ESSERE SEMPRE COSI' - Ristampa con Bonus Track
    Compact Disc (CD) + Digital Album

    Includes unlimited streaming of Dovremmo Essere Sempre Così via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.

    Sold Out

1.
Conchiglie 03:43
Non sei riuscita a convivere con la tua intimità, non sei mai riuscita a vedere, non sei mai riuscita a vedere dentro di te, non sei mai riuscita a vedere oltre. Come quando c'era ancora la scuola, dovremmo essere sempre così, essere sempre noi inzuppati di vodka, saremmo come una favola che non finisce mai, che ricomincia ogni notte, che non finisce mai, che finisce bene. E tu per me sarai come una di quelle protagoniste che non si vedono mai, ma che quando di vedono uccidono il cattivo o ti baciano. Come quando da bambino ti dicevano di prendere in mano le conchiglie e di ascoltarlo in silenzio, il mare. Non sei riuscita a convivere con la tua intimità, non sei mai riuscita a vedere, non sei mai riuscita a vedere dentro di te, dovremmo essere sempre così.
2.
Pixo 03:35
Ti ricordi di tutti i ricordi in fila accanto ai cd, delle tue foto in verticale, delle mie mail? Ti ricordi di tutti i chilometri, caricare scaricare montare suonare smontare ricaricare partire? Ti ricordi delle pisciate in autogrill, svegliarsi già in autostrada, dei posti di merda a suonare negli angoli, delle solite risposte alle solite domande da due anni, e i venti centesimi sotto il seggiolino? Un giorno ne rideremo. Meo che cazzo saremo diventati? Le recensione nel comodino sotto le bollette, le lettere e gli abbracci, dire venti parole e far capire chi sei. Ma noi non riusciamo a smettere, ma noi non possiamo.
3.
E una volta a casa, solo le gambe che ti fanno male, con gli occhi rossi di chi ha avuto l'impressione di aver visto qualcosa nel cielo, l'impressione di volare. Nel cielo che cambiava colore, di quei colori messi al computer che ti dico che è una foto e tu mi dici che è stata ritoccata col computer. Ritoccate come le nostre giornate, come le nostre vite incanalate, di giornate che passano e chissà come passano, nei tunnel tridimensionali come quando ci tiravano addosso punte di matite spezzate, per farci scrivere tutto, per farcelo scrivere male. E nella collina dei ciliegi per uno scherzo del destino ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini, per un gioco del mattino dopo il sabato, in una notte che ci venivano in mente tutte le morti causate dall'acqua. Non stavo vivendo nè morendo, non sapevo niente guardando nel cuore della luce ecco il silenzio, non potevo parlare, avevo i capelli bagnati, i miei occhi fallivano e centinaia di persone che girano attorno all'arrivo, alle dichiarazioni d'amore, ai testamenti, alla notte. Papà lasciamo tutto e andiamo via. Sarebbe tutto nuovo come se non mi fossi mai trovato davanti al mare, come se non avessi mai sentito il suono della pioggia dentro i miei passi, come se non avessi mai sentito il rumore dei miei passi, come se non avessi mai fatto l'amore, come se non avessi mai scritto nulla sui cartoncini bristol i fogli bianchi quelli neri e anche sulle piastrelle, come se non avessi mai creduto a niente, come se non avessi mai creduto a niente di quello che mi dicevi, come se non avessi mai amato niente di quello che mi dicevi. E una volta a casa, solo le gambe che ti fanno male, con gli occhi rossi di chi ha avuto l'impressione infinita, per una attimo, l'impressione di volare.
4.
Promoter 03:45
Le parole contano, potrei chiamarti stronzo invece che piccolo, e la tua musica di nicchia, che se l'ascolti solo te è un capolavoro, e se l'ascoltano in dieci è niente male, e se l'ascoltano in cento è moquette di trent'anni fa. E se l'ascolti solo te forse l'ha scritta Dio. Se conti fino a dieci prima di parlare è un capolavoro, se conti fino a cento ti seguirò ovunque, se non conti prima di parlare sei te, ti riconosco, il rumore bianco nei discorsi, quanta gente puoi portarmi? Ridi nella tua musica senza parole, ridi del nostro sudore, ridi e non pensare mai. E se l'ascolti solo te forse l'ha scritta Dio, e se l'ascolti solo te forse l'ascolto anche io. Ridi nel tuo locale pieno di persone, ridi del nostro sudore, ridi e no pensare mai.
5.
E chissà dov'eri quando pioveva senza sosta e senza ombrello guardavo immobile la chiesa di Santa Maria Novella, l'avresti dovuta vedere che era come una fotografia sfocata, con l'acqua che gli sbatteva addosso e il campanile come da un altro tempo già a toccare il cielo, il sereno. Ti avrei voluto vedere mentre la guardavi come in un domino spazio temporale sotto il temporale. Potevo essere un gatto e giocare con la mia coda senza sapere che fosse mia, e camminavo invece per Firenze e avevo la vaga, la vana intuizione di vederti in quasi tutte le pozze che si formavano, come dei vuoti come degli errori proprio davanti ai miei passi. Camminavo e mi bagnavo e sotto l'acqua ti pensavo sotto l'acqua ti volevo. Almeno ti avessi avuta vicino che ti potevo dire guarda, puoi chiudere gli occhi e non vedrai mai più nero, al massimo il marrone il grigio scuro il verde bottiglia. Te lo dirò quel giorno che davvero ti dirò tutto, prima della pioggia, prima della rivoluzione.
6.
Muro 03:19
Non nasconderti sotto gli alberi con la tempesta, guida piano, non troppo piano e vivere sarà come fingere di aver dimenticato, e ricordare. Prima di tornare a casa avevo solo in mente di pensarti cinque minuti dopo il caffè. Non nasconderti sotto gli alberi con la tempesta, guida piano, non troppo piano e vivere sarà come fingere di aver dimenticato, e ricordare. Quando sul muro dei giardini di Galciana dove la gente va a drogarsi c'era una frase di Voltaire, diceva di leggere la biografia su Wikipedia quando saremmo tornati a casa. Da Monaco, da Corfù, da Amsterdam, da Londra, da Pavia, Bologna, da Genova e poi tornare, seguendo le strisce gialle della stazione di Firenze Castello e scappare da qui, dagli esami del post-natale. E guarderò la notte seppellita nel mare, mi sfiori con le ali e non mi porti mai mai via, e portami via portami via dove i desideri non si arrugginiscono dove tu non invecchi mai, dove il tempo passa, un po' più lentamente. Dietro a quel muro dei giardini di Galciana dove la gente va a baciarsi adesso non ci sei più te, credevo di poter volare anche da solo, e invece tornerò a casa, in bici.
7.
Testolina d'oro, forse così ti chiamavo e stavamo tutti meglio. Testolina d'oro, forse così ti chiamerò e staremo tutti meglio. In quell'agenda ci scriverai mille indirizzi per poterli scordare, per poterti scordare e l'acustica scordata a bagnare di ricordi il Bisenzio, quelle rime ormai sfumate. Testolina d'oro, forse così ti chiamavo e stavamo tutti meglio. Testolina d'oro, forse così ti chiamerò e staremo tutti meglio. Sembro felice ma in fondo mi deludi, grazie della luce che emani anche quando è tutto nero, e quel tuo strano modo di volermi bene che il tempo insegna ad amare, se solo quest'acqua di fiume fosse acqua di mare. Testolina d'oro, forse così ti chiamavo e stavamo tutti meglio. Testolina d'oro, forse così ti chiamerò e staremo tutti meglio.
8.
Idee #3 03:46
E l'unica cosa a cui posso pensare è tutto, vedo come tutto può cambiare in un attimo. E' fantastico come in questi momenti milioni di persone avranno gli stessi miei pensieri e non mi sento più unico. E nel profondo dell'oceano dove tutte le speranze muoiono non mi calerò a cercare una parola da distribuire al mondo. Ma mi stavo muovendo nel silenzio denso senza muovere un muscolo, e qualcosa mi trasportava, e non so cosa fosse ma il sottofondo era una canzone di Einaudi che si chiama le onde. E cercavo te e almeno te c'eri e cercavo le mie mani e sapevo ancora suonare e cercavo dei versi su un libro che nessuno si permetterebbe mai di cancellare: “verrà la morte e avrà i tuoi occhi” diceva. E alla fine del sentiero dove quattro strade si incontrano aspetta te e gli assassini sono raggruppati in file di quattro e danzano. Vorrei un giorno dire di aver fatto tutto, tutto ciò che avrei voluto, mi piacerebbe pellegrinare per il mondo, perdermi a Parigi o San Pietroburgo, e lasciare qualcosa di me che sia un opera incompiuta, un figlio, un piccolo arbusto piantato un giorno in cui mi sentirò solo. Io sono così tanto un sognatore che a volte penso di poter ordinare il mondo, che ogni volta invece impazzisce, dà solo segni di agitazione. Ossi di seppia, retorica, anacoluto, epiphany, gedichte, janvier, surrealismo, i fratelli Strasser, il giudizio sintetico a priori, le idee sono mille, ordinale.
9.
Perdona tutte le cose inutili che queste mani hanno fatto, ora stringile. Non vedi come si tendono, barcollano poi si ritirano pronunciando preghiere underground, danzando sugli spigoli, si sciolgono in tormenti che non ascolterai adesso stringile. E al mattino non cercherò scioccamente di scacciare il primo raggio di luce che ti sveglia, come potrei. Ci sarà qualcosa di buono che sapranno aggiungere, e qualcosa di brutto che sapranno portare via. Non temo nulla da quando non ci sei, nemmeno i tuoi addii. E una volta fuori da quella porta non ti voltare, vivi.
10.
Finissero così, nel silenzio più assoluto, in uno di quei silenzi che l'uomo per non sentirsi solo si deve inventare dei brusii. Ma è nel silenzio che accada qualcosa, è il silenzio che da vita alla forza del suono delle sue mani dei bicchieri che si frantumano, è il silenzio che da vita a tutto ciò che poi sarà ricordo. E ora non trovo il silenzio, e non trovo neanche te. Potremmo fare quel gioco che ti lasci andare all'indietro, e ti dovresti fidare di me. Andiamo in città anche se è mercoledì, ci dovrà pure essere un tabacchi aperto, venti distributori di preservativi e nessuno per la strada, mi piacerebbe stamparmi nella mente un'immagine di te che ridi, e per sempre ridi.

about

“Dovremmo essere sempre così è stato registrato in due giorni a Prato tra le fabbriche tessili e le colline. Abbiamo scelto insieme a Lorenzo Supa bigi di registrarlo in presa diretta per rendere quell’idea del live, dei suoni reali, della dinamica, dello sbaglio. Il primo giorno ci siamo ritrovati a fare le sovraincisioni di chitarra fino alle 8 di mattina, tra gli amari alle erbe e i caffè, tra i panini col prosciutto e le patatine. In una canzone c’è anche uno xilofono vero. Abbiamo dormito sul divano qualche ora e siamo ripartiti il giorno dopo. Voci fino alla mattina seguente e tutti a casa. Ne è uscita fuori una mezzora tirata, dal pezzo veloce alla ballata strappamutande, da quello urlato a quello sussurrato, ce n’è per tutti i gusti. Mi piace pensare che ci si possa sentire un po’ di Fiumani e un po’ di Massimo volume. Questo album è il primo vero lavoro di Tutte le cose inutili come power duo. Perché le cose da ascoltare sul web, un paio di EP e l’album uscito per Toten Schwan erano dei lavori solisti, con l’aiuto di batteria finte e pad, e quindi non quello che abbiamo portato in giro fino ad adesso. Il nome dell’album Dovremmo essere sempre così, significa che dovremmo prendere tutto questo come un gioco, tutto ciò su cui abbiamo sprecato tutte e dico tutte le nostre energie negli ultimi due anni. Avere dei nostri cd negli scaffali e tra vent’anni poter dire questo l’ho fatto io, oppure dire di quella volta che abbiamo suonato sulla spiaggia a Recco e milioni di altre esperienze. Dovremmo essere sempre così è un grido di speranza, una richiesta di pace, una dichiarazione di guerra, è giocare con la consapevolezza di non star giocando. Fino a quando ci emozioniamo ancora con le nostre canzoni che sappiamo a memoria, allora continueremo, . “

Track-list:
1 – Conchiglie
2 – Pixo
3 – Canzone di non- Natale
4 – Promoter
5 – Prima della pioggia
6 – Muro
7 – Testolina d'oro
8 – Idee #3
9 – Preghiere Underground
10 – E per semrpe ridi

credits

license

tags

about

Tutte Le Cose Inutili Prato, Italy

Tutte Le Cose Inutili sono un duo chitarra e batteria classe 1990 che fa il cantautorato punk.
Dal 2011 hanno pubblicato tre dischi, tre libri e suonato in oltre 350 concerti in tutta Italia.

contact / help

Contact Tutte Le Cose Inutili

Streaming and
Download help

Shipping and returns

Redeem code

Report this album or account

If you like Tutte Le Cose Inutili, you may also like: